Anatomia di un incidente stradale, Autonotizie n.1 1995

Anatomia di un incidente stradale, Autonotizie n.1 1995 | press  | Video Industriali | Filmati Aziendali | Giuseppe Galliano Multimedia Studio |
ANATOMIA DI UN INCIDENTE STRADALE  Autonotizie n.1 1995

Anatomia di un incidente stradale, Autonotizie n.1 1995 | press  | Video Industriali | Filmati Aziendali | Giuseppe Galliano Multimedia Studio | Sembra proprio un vecchio film di Preminger, “Anatomia di un omicidio “,quello che è successo, pochi giorni addietro, nel tribunale di Parma : un caso scontato, i rilievi dei Carabinieri che vanno tutti in un senso, la parte civile impegnata a sostenere una tesi apparentemente insostenibile.
Gli astanti, a poco a poco, sono costretti ad ammettere che ciò che credevano certo è, in realtà, un pò meno certo . O, quanto meno, le ragioni addotte dalla parte cilvile-discutibili forse- non sono campate in aria.
Cosa o chi ha fatto ” Riaprire ” un caso apparentemente “chiuso “? Una prova inconfutabile emersa all’ultimo istante, un testimone oculare ripescato chi sa come ?
Niente di ciò. Soltanto una nuova tecnologia . Un computer che , grazie ad un programma potente ed alla lungimiranza di un consulente, ha simulato in aula l’accaduto, dimostrando che i rilievi dai Carabinieri si prestavano ad essere interpretati anche in un modo opposto a quello sostenuto dalla parte avversa, quella mattina nelle aule della Pretura di Parma.
Una notte d’inverno In sintesi, il fatto costruito è questo: una sera d’inverno ,nei dintorni di Parma, due auto – una Mercedes 190 e una Y10- sono protagoniste di una violentissima collisione . Il giovane conducente della Y10 non sopravvive all’urto. I rilievi dei Carabinieri sembrano avvalorare la versione del guidatore della Mercedes: all ‘improvviso, la Y10 invadeva la corsia sulla quale procedeva a velocità relativamente moderata l’altra vettura , che non riusciva a evitare l’urto. La versione illustrata grazie al computer è diametralmente opposta .
Non è certo questa la sede per emettere sentenze o accogliere una tesi piuttosto che l’altra. Quello che interessa dopo l’udienza è la simulazione in video. Il Tribunale di Parma ha sentito l’esigenza di approfondire ulteriormente l’immagine e acquisire nuovi dati .

3D Studio al banco dei testimoni
Anatomia di un incidente stradale, Autonotizie n.1 1995 | press  | Video Industriali | Filmati Aziendali | Giuseppe Galliano Multimedia Studio | Con l’episodio di Parma si è , insomma, aperta una strada nuova, almeno per l’Italia: l’uso in tribunale del computer e di programmi per la simulazione e la ricostruzione di fatti e incidenti. “Grazie alla ricostruzione effettuata con 3D Studio – afferma Giancarlo Forte , il consulente tecnico di parte Civile, che ha avuto l’intuizione e la capacità di ricorrere alla tecnologia per sostenere le sue tesi – siamo riusciti a dimostrare visivamente e in tridimensionale, meglio che con qualsiasi spiegazione verbale o con disegni bidimensionali – come possono essersi svolti i fatti e come questi non contraddicono i rilevamenti oggettivi. ” Le analisi, le ipotesi, le ricerche le ha condotte Giancarlo Forte, le idee sono sue : con l’animazione e la resa fotorealistica permessa da 3D Studio, è stato più facile e efficace dimostrarne la verosimiglianza in tribunale. Forte a commissionato poi la ricostruzione allo studio di Giuseppe Galliano, di Novara, esperto in simulazione grafica computerizzata che, con un lavoro molto attento e preciso,è riuscito a ricostruire fin nei minimi dettagli la supposta dinamica dell’incidente e le condizioni ambientali in cui si è verificato. L’esperienza di Parma ha così aperto una nuova strada processuale, ha mostrato anche nuovi sbocchi professionali a chi sa lavorare con AutoCAD e i programmi “fratelli”, ha dimostrato, soprattutto, che le applicazioni degli strumenti di progettazione, disegno o modellazione sono davvero tante. E aspettanno solo qualcuno che le scopra .

Anatomia di un incidente stradale, Autonotizie n.1 1995 | press  | Video Industriali | Filmati Aziendali | Giuseppe Galliano Multimedia Studio | L’informatica al banco dei testimoni
Superati stupore e meraviglia, si scopre che il computer in tribunale è utile davvero In principio fu Di Pietro , poi venne Forte . Una storia Italiana dell’informatica in tribunale potrebbe iniziare proprio così. Il primo ingresso del computer in un aula di tribunale si è avverato per iniziativa del magistrato più amato dagli italiani. Chi non ricorda la ” geometrica potenza “dispiegata da Di Pietro al momento della requisitoria del processo Cusani, le dichiarazione dei testimoni principali, i riscontri effettuati , quando fece ricorso ad un sistema computerizzato? E, ancora, qualche mese più tardi lo stesso magistrato ricorse di nuovo al computer per mostrare e aiutare a capire meglio le complesse tortuose vie utilizzate dal “sistema mazzetta ” per nascondere illeciti guadagni e illeciti finanziamenti.
Poi venne Forte, si è detto: si tratta di Giancarlo Forte, esperto di informatica e consulente tecnico per numerose importanti compagnie di assicurazione. Chiamato a dare il suo parere in una causa per un gravissimo incidente automobilistico, Forte ha avuto l’intuizione che la sua tesi sarebbe stata meglio compresa, se i giudici avessero potuto “assistere” al fatto. Ecco allora 3D Studio e AtutoCAD entrare in azione e ” riprodurre ” la scena con grande realismo e efficacia . Certo, una simulazione non costituisce attualmente per la legge Italiana una prova , ma non vi è dubbio che si stia aprendo una nuova era per i processi e una nuova applicazione per CAD e l’animazione virtuale.

Tre frame per un giudizio
Ecco tre fotogrammi in sequenza, della simulazione realizzata da Giancarlo Forte e Giuseppe Galliano. Grazie a AutoCAD vengono riprodotte con fedeltà eccellente le case, i segnali stradali, l’ambiente circostante e l’azione. L’Editor di materiali di 3d Studio consente addirittura che la vernice delle auto assuma i riflessi dei lampioni stradali, completando l’atmosfera realistica. Con un’operazione di morphing le vetture, dopo l’impatto, si deformano proprio come mostrato dalle fotografie scattate dei carabinieri.